Syntesis

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Syntesis

Partiamo dal titolo della mostra: fusione, unione…di stili diversi, di metodi, di segni, unificazione della ricchezza, potremmo dire, su questo, credo, siamo tutti d’accordo.
Allora il visitatore può chiedersi se l’esposizione è un bilancio, un punto fermo dell’opera di M. S. o se ( con più probabilità) è invece un punto e accapo, uno stop temporaneo per organizzare una ripartenza.
Parafrasando Calvino (che è stato fonte di ispirazione per il Maestro Scarselli) e sostituendo la parola arte a scrittura potremmo dire che essa “ sarà sempre un tentativo di raggiungere l’infinita molteplicità dell’esperienza e non ci arriverà mai”. Chissà se la varietà che contrassegna (contraddistingue) l’opera di Scarselli sta a significare proprio questa ricerca.
Sospendiamo il giudizio e immergiamoci nel variegato mondo del maestro.
In questa interessante sintesi si nasconde una molteplicità di temi, di linguaggi, di strati di senso, alcuni molto profondi, forse proprio, come dicevo, un tentativo di abbracciare il mondo che nella sua apparente unicità (perché la vita è una) nasconde mille sfaccettature: una miriade di accadimenti, di percezioni, di attimi.
Cominciamo col parlare del comparto della scultura che potremmo denominare: La forma rotonda.

Tutto è arrotondato persino la vela che è gonfia, l’aria raccolta nel suo ventre la spingerà chissà dove…E’ un elogio della curva, ma non credo che qui le forme morbide siano sinonimo di Bellezza e di pienezza di vita, come accade in Botero. Forse si tratta semplicemente di una lode al cerchio, la figura perfetta, la completezza, il finito rispetto a cosa non lo è. E allora abbiamo Pomona, la dea dell’abbondanza, a fare da archetipo e poi le meravigliose Guerriere dal sapore etrusco con i loro scudi arricchiti da cerchi concentrici e persino Il putto si ammorbidisce così tanto da diventare una
figura androgina, quasi da bestiario fantastico con quelle gambe che ricordano due delfini.

Il cerchio domina anche nella raffigurazione di Pinocchio che, ridotto a pura linea, nel Paese dei Balocchi, potrà ritrovare questo gioco ancestrale.
Quindi forse questa forma può anche simboleggiare la ricerca della perfezione, chi non vorrebbe far quadrare il cerchio.


Il gesto arrotondato ritorna in Composizione, un quadro caratterizzato da una serie di volute arancio e senape di grande impatto visivo, che ci consente di passare adesso al ciclo della pittura, che potrebbe essere denominato: Pluralità
Quadri: Un repertorio vario, dicevamo: di segni, di usi, di colori.
Come dicevo, l’immaginazione di Scarselli è ricca e ciò che colpisce è l’abbondanza di simboli, spesso legati alla natura: alberi (Mi balzano incontro e mi guardar> Davanti a San Guido).
Forse il più ricorrente nella sua intera produzione è però quello delle figure contrapposte, emblema dell’incomunicabilità? Riescono a parlarsi? E se lo fanno, che cosa si dicono? Chi guarda è libero di inventarsi il loro dialogo, sempre che ci sia…
E poi ci sono gli ambienti: il mare, la strada “torta”, ma anche gli oggetti: Il rocchetto rosso, flashes di improvvise reverie, di Momenti ( è appunto il titolo di un’opera) dove talvolta compare la scrittura gestuale: parola e immagine unite in un armonico abbraccio.
E infine c’è il suo linguaggio criptico come ne: L’intenso Profumo della libertà, una sinestesia pittorica resa con pennellate di azzurro (forse il mare che ritorna, o spicchi di cielo) che traducono la parola chiave del titolo in un anelito all’ infinito, ad un oltre che vorremmo raggiungere e che sempre ci sfugge.