Morte di Calvino il 19 settembre

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Il 6 settembre 1985, esattamente un anno prima di mio padre, all’età di sessantun anni, Calvino viene colto da un ictus che gli toglierà la vita il 19 settembre,
lo stesso “problema” ci separerà da babbo Aldo.Quando morì e lo portarono al cimitero di Castiglione della Pescaia pensai che lo scrittore non avrebbe potuto essere sepolto in un luogo più bello, con la brezza del mare che soffiava tra i fiori. Bello, come sono belli i cimiteri marini”. Così scrisse Alberto Stabile su Repubblica.
L’anno scorso durante una breve vacanza lì, sono andata a salutarlo, ero molto emozionata e il pensiero è andato ai miei lunghi studi, a tutte le mie attività fatte coi miei alunni che avevano messo Calvino al centro delle nostre giornate.
Durante questa mia lunghissima estate, sono tornata a immergermi nella sua produzione letteraria: saggi e narrativa, a rileggerlo, a rinnovare quell’amore, provato da sempre per la sua scrittura variegata, per il suo interesse spiccato per il gioco di parole, per le sue composizione complesse, per la sua grande modernità. Calvino anticipa la teoria dei mondi paralleli, l’Intelligenza Artificiale, il metaverso, e il suo mondo è ricchissimo di spunti di riflessione. In questo momeno poi forse avevo bisogno di far tesoro di questa frase: <Rilassati, raccogliti, allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto.>
(Se una notte d’inverno un viaggiatore)
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Lo ringrazio, mi ha fatto compagnia, e voglio tributargli un omaggio riprendendo un vecchio video registrato durante il lockdown. E’ la lettura di Leonia, tratta da Le città invisibili, il suo libro preferito, ma ad ottobre celebrerò il compleanno de “Lo scoiattolo della penna”,  come lo chiamava il suo amico Pavese, insieme ai ragazzi di una scuola, la mia scuola.