Elogio della lentezza

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Ho fatto un furto autorizzato dal mio allievo, ora maestro: Nico di Paolo, ascoltate quanta saggezza c’è nelle sue parole, non un bilancio moralistico e retorico, ma un consiglio di benessere. Ve lo leggo. Già Sepulveda, tra gli altri, pochi anni fa ne aveva fatto il tema centrale di un suo libro, poi il Covid se l’era portato via.

 


Questo invito di Nico a trasgredire le regole del mondo è dolce e “odora di pace”, quella dell’anima, del cuore. E’ un po’ che l’ho fatto mio. Altrimenti sarei stata annientata.

Bravo, continua a spargere questi semi, chissà che qualcuno, al pari di me, possa raccoglierli. Adesso vi metto il testo e un bel video di Peppe Lana che Ytube ci offre sul tema:
https://www.youtube.com/watch?v=0ahxtWrbOPo

“Ti auguro e mi auguro di rallentare non perché qualcuno o qualcosa di inaspettato ti viene addosso. Rallenta perché hai deciso di farlo. Riprenditi la tua responsabilità.
La velocità ammalia, travolge, affascina.
I lustrini di questa contemporaneità, come le enormi paure a cui siamo esposti, ci spinge in un vortice frenetico che non è tendenzialmente benefico, divide, aliena.
Ora scegli di cambiare ritmo, questo è un buon proposito.
La gentilezza e la compassione richiedono lentezza, la comprensione pretende pazienza, ma noi non siamo più né lenti né pazienti.
Ora è il momento ti tornare a concederti la pazienza e la forza per sentire, per riflettere, per comprendere. Se non riesci, chiedi aiuto e poi esci a camminare dove ci sono degli alberi, spazi aperti, lunghezze da percorrere e non da macinare.
C’è sempre più una irrefrenabile fretta di rispondere e dare risposte, di scrivere, di comprare, di raggiungere, di giudicare.
Rallenta ora, torna ad un passo lento, allo sguardo aperto e ad un respiro presente. È già tanto qui per te.
Ti auguro proprio di rallentare, è possibile farlo, puoi se vuoi dare l’esempio a te stesso e agli altri.
Ti auguro di muoverti lentamente in ambienti naturali, dentro e fuori da te. Ti auguro di osservare la dimensione che le cose prendono quando rispettiamo la loro durata.
Siamo stipati di pensieri e non riconosciamo più quello spazio “tra” i pensieri. Per abitare quello spazio c’è bisogno di lentezza, intuizione e pazienza. C’è bisogno della pratica osservativa della meditazione.
Tutto questo è semplicità che odora di pace.
La scelta alla fine è tua.
Con grinta e gentilezza.
Buon nuovo anno in questa terra di folli e di illuminati da cui non siamo separati.”

Buon Anno con gentilezza, compassione, comprensione  e lentezza anche a te caro Nico