Il gioco che vi propongo stamani è un lucchetto (guardate come si risolve, ad esempio: VEla, laNA = VENA) e porta la firma di un grandissimo autore: Nicola Aurilio. E’ tratto da una sua antologia intitolata Guardando i giorni che scandisce il tempo sfogliando i mesi, ovviamente ho scelto Novembre e invito alla risoluzione gli addetti ai lavori ma sollecito anche i neofiti a provarci. Sugli enigmi (giochi che si caratterizzano per la somiglianza con le poesie e per un discreto numero di versi) ritorneremo.
Il freddo si nota nell’acqua e sul fondo
dove gli uomini raccolsero pesche
e amarono, sotto le stelle,
chi scherzava nell’aprile fiorito.
Ora la spina che uno si porta dentro
è più viva che mai mentre l’azzurro scompare.
Il cane si agita all’aria aperta:
sente vicina la fine e resta muto.
Qualche castagna viene via dal riccio.
Su tutto imperversa l’acquazzone.
Per una madre il dramma più amaro
è rappresentato dai suoi uomini
che hanno ancora una parte di lavoro
da compiere sul fondo.
Muta il paesaggio: dov’erano le stelle,
a fine serata, cala un velo di nebbia.
Il cane non vuole vedere più nessuno,
le papere invece vanno e vengono.
Bisogna ambientarsi al cambiamento e far finta
che la casa fatiscente sia accogliente,
anche con le nuvole nere addosso
ambasciatrici del tempo cattivo
ora che il sereno dei giorni belli
è solo un ricordo lontano, fra le piante.
Fra le piante dove la vita del cane finisce.
Il fuoco brucia più vivo che mai
ma in casa non c’è neanche un poco di riso
per alleviare il vuoto dello stomaco.
Uno s’ubriaca scolando calici d’amaro
dopo che si è segnato con la Croce.