Sono cresciuta d’acqua e di visioni

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Vilhelm Hammershøi Interior

Concludo il florilegio per Letizia Dimartino con queste due bellissime poesie inedite

Sono cresciuta d’acqua e di visioni
ma non fui io. Perché le strade non portano mai
lì dove il cuore ha colpi bassi

il peso sulle anche, e gli occhi fuori
le scarpe e l’erba e il cielo che già conoscemmo
noi fummo folli in un altro tempo, ricordi?

E adesso si fa buio come allora
nel sacco il pane ed il rosario
mi salutasti piano, senza la mano

ti dissi vai che poi ritorni tu
il grazie tuo il dopo mio, la strada sotto la notte
avrai dei giorni e non saranno questi

mi salutasti piano e il sonno lo dimenticasti
e tutto, poi, e tutti.

 

Mi scatti una fotografia qui, poggiata ad una porta. Ho il sole sulle spalle
fuori la via e il giorno. Mi manca il senno. Me lo dicono che sono santa e ingenua
che il tempo non passa e le bocce dei profumi brillano sulla consolle.

Sappi che invece spruzzo pensieri senza odore e le mie gonne non bastano
a riempire armadi e questa mente stanca. Non so più muovermi
non conosco il ramo e la foglia che mi porgi. Siamo lontani, in una città
che non si commuove. Qualcuno parla. Ero bambina e stavo in una stanza.
Quando i vetri sbattevano lui correva e il vento lo trascinava, io piccola guardavo
era come una fine, come perdere gli abiti e soffrire.