Simboli enigmistici

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Sapete quali sono i simboli più usati nell’arte enigmistica?

La sfinge

Mostro alato dal corpo leonino e con la testa di donna: emblema della ambiguità. Ambiguo era infatti l’enigma che proponeva ai poveri malcapitati alle porte di Tebe. Alla fine arrivò Edipo che risolse l’indovinello più antico della storia. Fu lei, allora, a precipitarsi dalla rupe. L’enigma, quindi, fin dagli albori dell’umanità è sempre stato usato per mettere alla prova l’intelligenza dell’uomo.

Il labirinto

Controversa è l’etimologia del termine labirinto. Tanti studiosi convergono sul termine greco labrysossia l’ascia bipenne dei riti sacrificali, trovata in numerosi esemplari durante gli scavi di Cnosso. Il palazzo di Minosse rappresenta il più antico labirinto che si conosca, non abbiamo notizie sicure di un vero e proprio labirinto esterno alla reggia. La leggenda dice che fu ingaggiato il più grande genio dell’ingegneria del tempo, Dedalo, per imprigionare l’atroce mostro dal corpo di uomo e dalla testa di toro: il Minotauro. Il suo annuale tributo di sangue (sette giovinetti e sette fanciulle) fu interrotto dall’intervento di Teseo, aiutato, come ricorderete, dal filo di Arianna. Pablo Picasso ha dedicato a questo mito circa 150 opere. Una delle riviste più prestigiose di “enigmistica classica” con sede a Roma, si chiamava proprio così: IL LABIRINTO , niente di più adatto a definire i doppi-sensi, i giochi di parole, le svariate sfumature semantiche di questo meraviglioso “sport della mente” che è l’enigmistica.

LABIRINTHEIDE

1° assoluto al concorso ( a tema) sezione poetica del congresso nazionale di Capri 1998.

Sciarada (5,6 = 11)

Appunti per una tragedia mai scritta

(Arianna e Teseo)

Come una sequenza in bianco e nero
Si sviluppa una storia di mostri, una storia
Di ferocia e nefandezze, dove tante
Giovani vite andavano al sacrificio.

Un vivere disumano e tante vite serrate
Nella mascella della morte, il tutto avvolto in un silenzio abissale, in una immensità senza uscita.

Poi improvvisamente minuti frenetici, guizzi veloci di coraggio: è nel centro che bisogna arrivare, punte di altadrammaticità.

Colpito, colpito, colpito,ma non si torna indietro se non si è legati ad un filo. Fili tesi da Cupido,che la metafora fa arrivare al cuore, in un tragitto d’amore.

Ora subentra il dramma della fuga, Arianna a Nasso, è il dio che muovetutto. Noi eseguiamo ciò che sta scritto nel libro del tempo e le nostre corde vibrano per lei, come il vento che nella primavera indugia tra le canne. Nel golfo sono comparse le rondini,rondini nere … O sono vele?

IL PRIORE

Sol: orche, strali = orchestrali

 
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  La Sibilla

Nome che i greci davano ad alcune donne ritenute invasate da spirito profetico.
Secondo la tradizione la prima di esse fu Sibilla, figlia di Zeus e di Lamia, che vaticinava a Delfo.
Gli autori concordano nel ricordarne addirittura dieci, tra cui le più famose sono certamente: la Persica, la Libica, la Cumana.
Delle tre riviste di enigmistica rimaste quella a cura di Guido Iazzetta si chiama proprio così.