ALBERT A MARIA
Lunedì ore 19 [19 febbraio 1951]
“Amore mio adorato,
è già difficile per me, normalmente, starmene in questo caffè e ascoltarti senza poterti dire il mio amore, né il bisogno che ho di te. Ma quando ti sento in attesa, un po’ fremente, che invochi proprio le parole che non posso dirti e di cui invece hai bisogno, allora è un vero supplizio. E poi quando ti ho lasciata mi hanno portato la tua lettera di ieri, con la tua passione, il tuo amore, il tuo desiderio, e il mio cuore si è sciolto per la tenerezza e per la rabbia. Avrei voluto poterti richiamare, dirti in mezzo a tutti che sei la mia vita, l’aria che respiro, il mio coraggio di ogni giorno.” da Saremo leggeri, il carteggio dei due amanti.
In amore, è così difficile la leggerezza, talvolta. Vi faccio ascoltare la mia lettura
Ebbene io mi sono innamorata di Camus, della sua grazia, della sua passione, della sua scrittura così potente, o tenera, comunque sempre molto coinvolgente, così ho deciso di leggere La Peste (coraggiosamente, visto che era da poco scoppiata la pandemia) e ho riprovato una sensazione simile a quella di quando da ragazzina alla National Gallery di Londra, provai davanti ai quadri del “sublime”, John Martin mi spaventava e mi affascinava allo stesso tempo, così con l’anima divisa ho portato alla fine la lettura…
Camus morirà in un incidente stradale, nel 1960, a 47 anni, stava andando ad incontrare Maria.
Questo è il suo epitaffio nato dalla penna di un altro grande: Dino Buzzati, si erano conosciuti perché Camus aveva curato l’adattamento in lingua francese di Un caso clinico, un testo teatrale di Buzzati, una trasposizione del celebre racconto Sette piani.
“Era vestito di blu”. “Quella sera, almeno, Camus fu felice di essere al mondo. Era vestito di blu”. Che chiusa elegante, che colpo da biliardo narrativo. Il blu è il colore della pace, di chi è risolto in serenità. È il colore dei cieli di Giotto, è il colore della poesia di William B. Yeats, Lapis Lazuli, è il blu di Yves Klein, che morirà due anni dopo Camus. “Era vestito di blu”. Buzzati ha visto Camus in forma di angelo. (d.b.)