Conosco Alessandro Scarpellini da più di venti anni, da quando cioè, insieme ad un altro collega di scuola: Pierantonio Pardi, pensammo di collaborare per pubblicare con L’ETS un libro di scrittura creativa, intitolato Il filo d’Arianna, Alessandro curò la sezione di poesia. Emilio Sidoti nella prefazione ad una delle prime raccolte intitolata I sassi caduti si esprime così: quella di Scarpellini è “religiosità dell’eros, ma senza pesantezze lirico decadenti. Anzi, con mozartiana spigliatezza, che sulla pagina si fa verso denso e leggero. L’amore in Scarpellini, è sempre innocente “.
Nella prefazione della sua raccolta intitolata L’amore segreto Alessio Lega
( musico e cantautore già premio Tenco) ha scritto: “i versi di Alessandro sono placidi e furibondi, tanto contemplativi quanto eccitati, la sua poesia è spesso erotica, ed è sempre rivoluzionaria”.
Probabilmente la sua cifra è in questa ambivalenza, in questa dolcezza commista ad una sensualità composta, ma intensa. Voi che cosa dite? Vi leggo l’ultima.
1
Qui
nel silenzio solare
di un mattino
di un attimo
guardo la fabbrica
dei sogni passati,
il tempo trascorso
a cercare
la trama dei miei sensi
e il senso dei miei pensieri.
Ieri
ero una fuga di luce,
oggi odore di vita
veste rossa
misteriosa essenza.
2
Vita baciami,
ho labbra umide
amo il domani.
3
Le mie ali sono invisibili
segrete emozioni,
germogli
di sentieri vissuti
di carezze notturne.
Io volerò fra poco
oltre il sussurrare
quotidiano del giorno
e i graffi della luce.
Sarò polvere
polline
libero pensiero
aria, amore