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Si può dire che una lingua è costruita come un gioco, per esempio un gioco di scacchi o di carte. Gli elementi sono i pezzi o le carte; le diverse lingue, come i diversi giochi, hanno regole totalmente o parzialmente diverse. Queste regole indicano il modo con cui ci si deve o non ci si deve servire di un elemento, di un pezzo o di una carta dati. Esse limitano in una certa misura le possibilità di combinazione, ma, nella lingua come nel gioco degli scacchi, il numero di combinazioni possibili, di formazioni di segni possibili, rimane immenso.   

                                                                                                                                                  Louis  Hielmslev

In questo blog troverete dunque anche pagine statiche di tipo teorico dedicate all’enigmistica, ai giochi linguistici e alla scrittura creativa, infatti tre sono le categorie scelte per accompagnarvi in questo mondo giocoso, il vostro compito è semplice: dovrete farvi ispirare dalla magia delle parole.

E’ forse il caso di precisare subito che cosa intendo per “scrittura creativa”. Secondo Robert De Maria, uno dei più famosi maestri di questa pratica letteraria nei più prestigiosi college americani (italianissimo, però), la Creative Writing è un tipo di scrittura che utilizza in sommo grado l’invenzione e l’immaginazione sia sul piano del contenuto che su quello formale.

La sua funzione primaria è quella di gratificare il lettore, giocando appunto con la fantasia. E’ la parola a far da motore a tutto e la magia nasce dalla ispirazione che, annullato una volta per tutte, il “terrore della pagina bianca”, ci consente di tradurre sul foglio la complessità fenomenica della vita attraverso i segni alfabetici. “La lingua è come un gioco” si legge nella citazione  e quindi bisogna giocare sfruttando la versatilità del nostro codice primario cercando di creare significati “divertenti e divergenti”. La nostra magia sarà quella di considerare la parola come insieme di segni grafici convenzionali, scomponendo i quali, alterando i quali, possiamo ottenere altre parole, sfruttando le “innumerevoli combinazioni” che la lingua ci poteva offrire. La parola come  giocattolo, dunque. E qui siamo nel campo dell’enigmistica.

Una volta sperimentate tutte le possibilità offerte dalla parola – giocattolo, possiano divertirci anche a costruire delle storie, usando la scrittura creativa. Cercherò di  mettere su una officina in cui creare uno scambio di “energia creatrice” tra  me  e i frequentatori del blog, un “workshop” virtuale  per dirla con gli americani, in cui chi ha voglia di giocare può lavorare “a distanza” per vagliare idee, soluzioni, correggere e commentare i propri esercizi di scrittura.